mercoledì 29 dicembre 2010
VITTORIA PER IL PARCO NORD
La collocazione dell’eliporto a Bresso è contenuta in una delibera della Giunta regionale dei primi di dicembre nella quale si dà incarico a Infrastrutture Lombarde di realizzare uno studio di prefattibilità di piano elicotteristico per il costo di 720mila euro, di cui 360mila stanziati dalla Regione.
La svolta c’è stata quando all’ordine del giorno proposto dal PD e sostenuto dall’opposizione si sono aggiunte anche le firme della Lega. Con 49 sì, 22 astensioni (il gruppo del PDL) e 2 no (l’assessore Cattaneo e Massimo Ponzoni, del PDL)
Netto il commento di Franco Mirabelli: “Dopo il no chiaro e netto dei comuni del Nord Milano e dei cittadini che in 10mila hanno firmato l’appello alla Regione del Comitato No Eliporto - dichiara il consigliere del PD - oggi arriva il no del Consiglio regionale, che a maggioranza bipartisan, PDL esclusa, ha votato il nostro documento. Ora l’assessore Cattaneo, vero sponsor dell’eliporto nel Parco Nord, abbandoni definitivamente questa ipotesi. Se Cattaneo intende sviluppare il settore elicotteristico deve cercare soluzione meno dannose per i cittadini e per l’ambiente”.
domenica 12 dicembre 2010
DAVANTI ALLA REGIONE, SENZA ELICOTTERI
Qui trovate tutte le indicazioni.
Invitiamo tutti quelli che possono (data l'ora) a partecipare.
CAMBIERA'
giovedì 2 dicembre 2010
INTERVISTA A MATTIA STANZANI
martedì 30 novembre 2010
DARIO FRANCESCHINI CONTRO IL DDL GELMINI
martedì 23 novembre 2010
SEVESO...NOI SIAMO STUFI, E TU?
Se siete stufi del Seveso e avete voglia di trovare soluzioni concrete e definitive per risolvere la questione una volta per tutte,
Ci sarà un maxi cartellone da riempire di post-it con i danni provocati a ciascuno di noi dal Seveso.
Ci sarà la possibilità di bere insieme un the caldo, chi vuole portare qualcosa da mangiare per merenda è il benvenuto, perchè tutto è più bello se condiviso.
Il comune non si occupa nè del Seveso, nè dei risarcimenti, nè delle strade sporche, nè dei cittadini stanchi.
Abbiamo pensato al parco giochi perchè così possono venire anche le famiglie, i bambini possono giocare, i grandi possono parlare (o, perchè no, giocare anche loro).
Vogliamo guardarci un po' in faccia, conoscerci, scambiarci i numeri di telefono e le mail, perchè se stiamo tutti insieme sarà più facile arrivare alla soluzione del problema!
mercoledì 10 novembre 2010
STEFANO BOERI, ECCO PERCHE' LO SCEGLIAMO.
martedì 9 novembre 2010
SEGGI DELLE PRIMARIE 2010
lunedì 8 novembre 2010
DALL'ISOLA A FIRENZE
martedì 2 novembre 2010
venerdì 22 ottobre 2010
RITORNO AL MERCATO
Ci si vede domani!
martedì 19 ottobre 2010
BOERI E IL PD
PIU' SIAMO...
mercoledì 13 ottobre 2010
CDZ APERTO SUL SEVESO
L'incontro si terrà presso l'auditoriun Ca' Granda, in viale Ca' Granda 19.
Siete tutti invitati!
Saranno presenti l'assessore Simini,
la presidente del Cdz Beatrice Uguccioni e i consiglieri,
i rappresentanti della polizia locale di zona 9, di Amsa, di ATm, di MM.
lunedì 11 ottobre 2010
ASSEMBLEA NAZIONALE A BUSTO: L'ARROSTO!
Come al solito in tv si è parlato molto di fumo e poco di arrosto, che invece c'è stato
Qui trovate le proposte del Pd, approvate dall'assemblea.
Su YouDem trovate i video degli interventi.
SEVESO, NASCE UN COMITATO!
Innanzitutto abbiamo capito che il problema è che all’altezza di Senago c’è un restringimento del canale scolmatore, che da una portata di 60 m/3 al secondo passa a 30 m/3 al secondo.
Le soluzioni sul banco sono molte, le due più quotate sono queste:
- Costruire una vasca di laminazione che riesca a raccogliere l’acqua che il canale scolmatore non riesce a sopportare, che abbia una capacità di almeno 1 milione di m/3 d’acqua (questo consentirebbe un’autonomia di 7 ore e mezza circa in caso di piena) a Senago (c’è da dire che i cittadini di Senago la vasca non la vogliono).
-Allargare il canale scolmatore.
Franco Mirabelli (consigliere regionale Pd) ci ha informato del fatto che esiste un protocollo della regione Lombardia che avrebbe previsto un piano da 225 milioni di euro per la vasca di laminazione; peccato che ne manchino 189, e sia quindi tutto fermo (da notare che il danno fatto da questa esondazione si aggira intorno ai 110 milioni di euro, escludendo i danni dei commercianti e dei cittadini).
Marco Granelli (consigliere comunale Pd) ci ha informato che il comune ha rifiutato la proposta del Pd di spostare i fondi stanziati per la pulizia dei graffiti sul problema del Seveso; si è anche chiesto alla maggioranza di pensare allo stanziamento dei fondi per risarcire i cittadini che hanno avuto danni causati dall’esondazione. Il comune ritiene di non essere responsabile, nonostante che i tombini non fossero adeguatamente puliti.
Per rispondere a tutto questo, e per RISOLVERE IL PROBLEMA DEFINITIVAMENTE si è pensato di costituire un COMITATO DI CITTADINI, che avrà come referenti nelle istituzioni i consiglieri del Pd presenti alla riunione. Vi faremo sapere quando si terrà il primo incontro, per chi fosse interessato a partecipare vi preghiamo di segnalarci l’indirizzo mail, o scrivendola sulla pagina dell'evento, oppure scrivendola sulla pagina personale di Stefano Indovino
Questo il video dell'intervento di Beatrice Uguccioni, presidente del cdz 9. (dura 4 min.)
http://www.youtube.com/watch?v=vjCvaCkgMrw.
Mi scuso per il riatardo con cui ho messo online il resoconto. A presto!
STEFANO BOERI IN ZONA 9
giovedì 7 ottobre 2010
SEVESO
Abbiamo anche costituito un comitato che si occuperà di aiutare i nostri rappresentanti nelle istituzioni a spingere perchè chi governa il nostro territorio affronti finalmente il problema.
Chi fosse interessato a aprtecipare ci può mandare una mail con il suo indirizzo di posta, che verrà inoltrata al comitato.
mercoledì 29 settembre 2010
BERSANI IN PARLAMENTO NEL B. DAY
lunedì 27 settembre 2010
FINITA LA FESTA...
PARLANDO DI ZONA 9
sabato 25 settembre 2010
SEVESO, PRESIDIO DEL PD ZONA 9
Ecco il video del presidio di ieri in viale Zara angolo viale Marche, per protestare dopo l'esondazione del Seveso e per chiedere che vengano attuate le soluzioni che esistono dal 2004.
giovedì 23 settembre 2010
LA DESTRA ALLAGA MILANO
SIAMO STUFI DELLE ESONDAZIONI DEL SEVESO, CI SONO 34 MILIONI PER LA VASCA SCOLMATRICE, MA LA GIUNTA NON LI UTILIZZA.
Immaginiamo una città migliore, immaginiamo la Milano che vogliamo.
Vi invitiamo a iscrivervi al gruppo "Pd zona 9" su Facebook, e a scriverci alla mail del circolo per tutte le richieste e le domande.
Per chi può ci vediamo domani.
lunedì 13 settembre 2010
CIRCOLO 14 SETTEMBRE
- discussione delle prossime iniziative da intavolare (presenza al mercato, eventi o altro - fino al 31 dicembre)
- inizio suddivisione del lavoro di mappatura delle associazioni in zona e primi contatti da prendere
- ripresa dei lavori su tematiche iniziati prima dell'estate (Pgt, Lavoro, Scuola, Mafia, ecc...)
- inizio di discussione dei criteri da applicare all'interno del circolo per cominciare ad identificare possibili candidati per le prossime elezioni e accenno alle primarie (alle luce delle esperienze pregresse)
Vi ricordiamo anche i prossimi appuntamenti:
- mercoledi 15/09 c/o il Circolo di Via Pergolesi 15 ci sarà un incontro sul PGT e sui tempi e sulle modalità della presentazione delle osservazioni al documento. Saranno presenti i vari responsabili del gruppo di lavoro sul Pgt a livello comunale
- giovedi 15/09 dalle ore 15.30 alle ore 17.30 sarà presente Ignazio Marino presso l'ospedale Niguarda (Aula Magna) per un convegno sulla Sanità
- venerdi 17/09 alle ore 17.00 c/o l'Auditorium del Consiglio Regionale di Via Fabio Filzi 29 ci sarà il Coordinamento delle donne del PD - durante l'incontro verrà presentato il nuovo regolamento regionale
martedì 31 agosto 2010
SI RICOMINCIA
Vi aspettiamo
sabato 7 agosto 2010
FESTA DEMOCRATICA
venerdì 25 giugno 2010
MILANO DICE NO ALLA MANOVRA
Qui potete trovare maggiori informazioni.
Le date dei presidi:
Lunedì 28 giugno: Università Statale di Milano, via Festa del Perdono, ore 12-14 - ore 12 conferenza stampa
Martedì 29 giugno: mercato Viale Papiniano, ore 10.30-12.30
Mercoledì 30 giugno: ingresso ospedale Niguarda, ore 7.30-9.30
Giovedì 1 luglio: mercato via Osoppo, ore 10.30-12.30
Venerdì 2 luglio: piazzale stazione Porta Garibaldi, ore 8-10
giovedì 24 giugno 2010
UN MILIONE DI VOLTE ACQUA PUBBLICA
mercoledì 23 giugno 2010
LA MAFIA A MILANO C'E', ECCOME!
MILANO CAPITALE DELLA COCAINA...LA 'NDRANGHETA RINGRAZIA
appuntamento dalle 18 AL GAZEBO IN CORSO GARIBALDI (angolo piazza XXV Aprile), per volantinare e per l'aperitivo. Vi aspettiamo numerosi.
Qui il link all'evento su facebook. (coinvolgete più persone possibili).
RASSEGNA STAMPA COMMUNITY CENTER
Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti che Sabato al mercato, in piazza Minniti, potrete firmare la petizione che riguarda proprio la costruzione del centro servizi per il nostro quartiere.
martedì 22 giugno 2010
CONTRO IL PORCELLUM
QUI potete firmare!
venerdì 18 giugno 2010
PATTO DI CITTADINANZA PER MACIACHINI/IMBONATI/ROSSI/ASTESANI
SCUSATE, DOMANI NON CI SAREMO
Ci scusiamo per il disagio, ci vediamo Martedì al circolo oppure Sabato 26.
giovedì 17 giugno 2010
COMISSIONI DI ZONA
Sono nate tre commissioni, una sulla comunicazione, una sulla scuola, una sull'urbanistica, l'intenzione è di farne partire altre.
Per chi volesse partecipare scriva nome e cognome e la mail come commento al post e lo/la metteremo in contatto con i responsabili delle commissioni.
Ci si vede Sabato al Mercato di P.le Lagosta in piazza Minniti, vicino all'edicola, perchè le nostre battaglie continuano (acqua, parco nord, community center).
Se qualcuno ha consigli, suggerimenti e vuole dare una mano può commentare i post o contattarci direttamente a questa mail: pd1maggioisolazara@gmail.com.
venerdì 11 giugno 2010
APPUNTAMENTI
Speriamo di verdervi numerosi!
PRESIDIO - CONFERENZA STAMPA
Il PD presenterà la sua proposta Lunedì, ci saranno Cornelli (segretario dell'area metropolitana di Milano), Granelli e Rozza (consiglieri comunali), Laforgia (coordinatore circoli di Milano).
martedì 8 giugno 2010
FACCIAMO IL PUNTO SULLE FIRME
- 408 firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua
- 275 firme per la petizione del comitato "No eliporto Parco Nord"
- 270 firme per la petizione che chiede il community center e la casa della memoria per il quartiere Isola
Sabato prossimo vi aspettiamo al mercato di via Asmara per continuare la raccolta!
FESTA NO ELIPORTO SI PARCO NORD
Domenica 13 Giugno si fa festa al Parco Nord, per difenderlo dal progetto dell'eliporto!
Nella locandina trovate il programma, dalla mattina alle 10 fino alle 20; ovviamente nel corso della giornata si potrà firmare la petizione a difesa del parco.
Il nostro circolo aderisce all'iniziativa, vi aspettiamo numerosi!
sabato 5 giugno 2010
PETIZIONE VERDE: CICLOBBY PER MOBILITA' DOLCE E CICLABILITA'
lunedì 31 maggio 2010
GIUGNO AL MERCATO
Per chi volesse è possibile anche iscriversi al partito, anche venendoci a trovare al circolo, che ha subito un piccolo restyling.
A breve pubblicheremo il numero di firme che abbiamo raccolto fino ad ora grazie a tutti voi.
domenica 23 maggio 2010
IL NUOVO COORDINATORE DEI CIRCOLI DI MILANO
Francesco Laforgia ha vinto con il 79,1% di preferenze, mentre Pierfrancesco Maran si ferma al 20,9% (votanti 80%).
Gli auguriamo buon lavoro, sperando che riesca a rendere efficiente il lavoro dei circoli, a partire dalle battaglia del nostro rispetto al quartiere Isola.
La coordinatrice di zona è invece Mariangela Rustico, candidata unica scelta da tutti i circoli, che Martedì al circolo Rigoldi in via Hermada 8 comincerà il suo percorso politico come coordinatrice. Le staremo vicini per rendere i circoli della zona 9 vicini ai problemi dei cittadini, uniti nelle battaglie, concreti nelle loro azioni.
sabato 15 maggio 2010
FIRME PER IL PARCO
INGRESSI PARCO COMUNI DI SESTO SAN GIOVANNI- CINISELLO - CUSANO MILANINO - CORMANO - BRESSO -MILANO
RACCOLTA FIRME PETIZIONE NO ELIPORTO
I risultati ci sono: ci avviamo alle 5000 firme già raccolte (ma vogliamo raddoppiarne il numero fino al 13 giugno); il Comitato è sempre molto attivo e combattivo; il sostegno delle Amministrazioni comunali, delle associazioni e,soprattutto, delle popolazioni è forte e costante.
Domenica pomeriggio sarà sicuramente bello e avremo tutti una grande voglia di stare assieme e all’aperto. Mi raccomando non solo di venire a darci una mano, ma di farlo con entusiasmo e di portare con voi tanti amici.
MARTEDI' SERA CIRCOLO CHIUSO
Ci vediamo tutti Martedì 25 maggio al circolo alle 21!
martedì 11 maggio 2010
L'ISOLA E L'ELIPORTO
“Io vivo all'Isola”. Questa è la frase che a tutti quelli che abitano nel quartiere o ai suoi confini, è capitato di dire, magari anche con un certo orgoglio di sentirsi a casa, in un luogo particolare della nostra città.
L'espressione, non solo per un gioco di parole, sembra quasi indicare di trovarsi in un “altrove” come un “tropico cittadino”, circondato, più che da strade, dalle acque fresche di una memoria che ancora scorre e da un comunità consapevole del suo passato e tuttora vigile, anche verso i nuovi progetti voluti dal Comune. Un quartiere oggi anche di moda, ma pur sempre caratteristico e legato alla sua storia. Storia tramandata dai vecchi ai nuovi abitanti con la domanda “ma tu lo sai perchè si chiama Isola?”.
La qualità della vita di questo quartiere placido e di lotta insieme, operoso e tranquillo, a due passi dal centro, è però drasticamente diminuita, da quando si sono aperti, come voragini, i cantieri per la metropolitana 5, per il progetto 'Isola-Garibaldi' e per il nuovo complesso della Regione. Tutti noi ci guardiamo un po' smarriti nella speranza che l'interminabile “tempesta tropicale”, che già ci consegnerà un quartiere profondamente trasformato, finisca almeno il più presto possibile.
Ora in attesa di questo nuovo volto del quartiere e del presunto, ma non scontato, sviluppo economico, “io vivo all'isola” sembra significare “io sopravvivo isolato come un naufrago nel mio appartamento”, l'unico luogo che ancora non è eroso dai continui lavori, dai rumori assordanti, dalle bufere di polvere, dall'inquinamento dell'aria... e prossimamente arriveranno anche gli elicotteri!
Il destino del quartiere sembra infatti essere legato al progetto dell'eliporto nel Parco Nord. Il progetto commissionato da Augusta Westland (nota fabbrica di elicotteri) alla Studio Ambrosetti, e sostenuto da Regione Lombardia, insieme ad ENAC e ENAV, prevede un nuovo sistema di eliporti di collegamento tra Milano e gli aeroporti di Malpensa e Linate, con stazione logistica nel campo volo di Bresso, punto nevralgico di una rete di superfici d'atterraggio distribuite in tutta Milano. Queste elistazioni servirebbero non solo la Regione Lombardia, ma tutto il nord Italia con una previsione di 200 decolli giornalieri per il mercato privato, e con i nuovi “aeroconvertibili a grande gittata” potrebbero arrivare a servire diverse capitali europee. Il numero delle piattaforme previste è ancora sconosciuto ma probabilmente saranno decine in tutta Milano, una è già in zona Isola, gentilmente collocata all'altezza dei balconi delle case di via Bellani e via Paoli, su uno degli edifici più bassi del nuovo complesso della Regione, questo forse per permettere agli inquilini “dirimpettai” di salutare ogni mattina, mentre ancora in pigiama bevono il caffè, il Presidente Formigoni e suoi collaboratori, per sentirlo ancora più vicino insomma... un'altra svetterebbe invece direttamente sulla stazione Garibaldi.
In sostanza quelli che hanno proposto questa destinazione del Parco, che coinvolge anche il quartiere, vorrebbero realizzare il loro sogno da bambini: una città percorsa da macchine volanti, come nei racconti di fantascienza, e loro, diventati adulti e manager (si fa per dire!), che saltellano da una piattaforma all'altra perché hanno fretta, devono pensare agli affari, agli appalti e alle delibere e non possono perdere tempo nelle code come noi tutti, ovviamente per il nostro bene. Milano dunque, con 1.300.000 abitanti e una superficie di 180 kmq, come New York e i suoi 8 milioni di cittadini e 1.214 kmq.
In questo imperativo di modernità nostrana, però non si capisce perché non si proponga come eliporto Linate, in futuro comodamente raggiungibile con la MM 4, e non si elevi Malpensa ad unico e vero aeroporto all'altezza delle altre capitali europee.
Il progetto a cui guarda la Regione produrrebbe un impatto spaventoso sulla flora e sulla fauna esistenti nel Parco Nord, trasformato in stazione di servizio ed officina. Un inquinamento acustico e atmosferico intollerabile per i comuni a nord di Milano, fino al quartiere Isola con le sue piattaforme.
La notizia ha già prodotto l'opposizione di molti cittadini del Nord Milano che si sono ritrovati in comitati locali, circoli di partiti politici, associazioni, tutti uniti nel Comitato “No Eliporto”.
Il Comitato è l'ultimo nato di una battaglia che, iniziata negli anni '60 ad opera dei cittadini mobilitatisi per la nascita per del Parco Nord e “continua anche oggi“, come ci racconta il presidente del comitato Arturo Calaminici, “per la difesa di un parco che è un prezioso bene ambientale e civile”, contro un progetto che mette in discussione la sicurezza dei suoi utenti e la qualità della vita di tutti i milanesi, “per garantire il vantaggio di pochi si compie un danno ad un'intera collettività”.
Il comitato si è impegnato con una petizione contro il progetto Eliporto. Obiettivo: almeno 7 mila firme entro giugno. Anche nei circoli PD dell'Isola e di Niguarda si può firmare la petizione.
Speriamo che l'Isola non manchi nemmeno questa volta di mostrare la sua indole combattiva e solidale.
Il nostro circolo ringrazia Vanessa per questi due preziosi articoli, scritti dopo un lavoro di ricerca serio e approfondito.
PARCO NORD: STORIA DI UNA BATTAGLIA VERDE CHE CONTINUA
Molti di noi conoscono il Parco Nord, soprattutto chi abita nel Nord Milano vi trova un'oasi di verde e tranquillità, a pochi passi da casa.
Ci andiamo in bici, a fare jogging, sui pattini, con i bambini, a passeggiare con il cane o a giocare a bocce, ma forse pochi sanno quale sia la sua storia, e quanto faticosa continui ad essere la difesa dell'integrità di questo prezioso polmone verde.
Il Parco Nord, è uno dei miglior modelli di opera di riqualificazione realizzati nella periferia di Milano e il più grande parco metropolitano d'Europa. Grazie alla sua istituzione, appezzamenti agricoli inutilizzati sono scampati alla cementificazione, ex aree industriali e depositi abbandonati, sono diventati meravigliosi boschi e prati verdi, frequentati oggi da oltre 2,5 milioni di persone all’anno. Il Parco sorge in un territorio tra i più densamente urbanizzati d'Europa, plasmato dall'urgenza del lavoro, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno unito la periferia nord di Milano al suo hinterland senza un ben preciso progetto urbanistico, con ben pochi spazi dedicati alla natura e alla qualità della vita.
La sua ideazione risale agli anni '60 e si deve all’opera, di comitati cittadini, e delle amministrazioni dei comuni confinanti, Bresso, Cinisello Balsamo, Sesto S. Giovanni, Milano, a cui si aggiunsero quelli di Cormano e Cusano Milanino. L'idea si concretizzò quando nel 1976 una legge regionale, riconobbe l'istituzione del Consorzio Parco Nord, ente gestore composto dai sei Comuni e della Provincia di Milano, e il Parco divenne “d'interesse regionale”.
Arturo Calaminici, Presidente dell’Associazione Amici del Parco Nord, nata nel ‘91, sull'eredità dei primi movimenti spontanei di cittadini, per la difesa e la promozione delle attività nel Parco, e costituita oggi da quasi 600 soci, ci spiega che “l’iniziale proposta di disegno del parco,” commissionata a un gruppo di architetti come V. Vercelloni e altri, produsse un modello che risultò difficilmente realizzabile, perché poco flessibile e troppo costoso per le disponibilità economiche del nuovo Consorzio, che decise invece, con un approccio più pragmatico, per la strategia del “work in progress”. I terreni, ad iniziare dal quadrilatero ex Breda, vennero comprati in tempi diversi, con interventi di bonifica su aree di volta in volta riconnesse al nucleo centrale, nel modo più organico possibile. Vennero recuperati terreni inutilizzabili e depauperati, come la "montagnetta" , che sorge sulla ex discarica delle scorie d'altoforno delle vicine acciaierie Breda, frutto di un 'intervento di bonifica e recupero ambientale, che ha impegnato il Consorzio dall'86 all'88, e che è oggi una collina fiorita, simbolo di un sogno realizzato. “Per sostenere le spese”, continua Calaminici “il Consorzio si indebitò e ci furono momenti difficili, con gli interessi che negli anni ’80 arrivarono fino al 20%. Questo peso impedì investimenti più complessi, per molti anni. Poi finalmente si arrivò ad un compromesso con la Breda finanziaria e piano piano i mutui scesero, così dall’88 il parco crebbe con continuità e più ampio respiro”.
Il Parco”, aggiunge, “ non sarebbe mai esistito senza un movimento di popolo che a fianco delle amministrazioni comunali di allora, ha voluto con convinzione e intuizione moderna, sostenere la difesa della qualità della vita, in anni in cui, con la forte immigrazione, i problemi erano ben altri, cioè quelli primari della casa e del lavoro.
Quella del Parco e dell’Associazione è la storia di un eroismo civile, c'è un filo rosso che ha segnato le esistenze di tutti quelli coinvolti nella sua salvaguardia, con un impegno quasi quotidiano.”
Attualmente il Parco Nord Milano può contare su circa 350 ettari di verde, organizzati in zone boschive, radure, filari, macchie arbustive, siepi e piccoli specchi d'acqua e una fauna di tutto rispetto, che attira le scolaresche per l'educazione ambientale.
Nella storia del Parco Nord rientra anche l'esistenza dell'aeroporto di Bresso, il cui sedime aeroportuale rappresenta un consistente 15% circa del territorio.
La nascita dell'aeroporto è degli inizi del '900 con la scelta della Società Anonima Italiana Ernesto Breda di localizzare a Bresso i propri cantieri aeronautici ed un campo volo. L'aeroporto di Bresso viene inaugurato nel 1931 e, durante la guerra, fa parte della difesa aerea dell'area milanese.
Nel 1960 vi trova posto l'Aero Club Milano, e nel 1998 quando inizia la dismissione delle strutture militari presenti a Bresso, una parte dell'area, in consegna al Ministero della Difesa, viene concessa in uso alla Croce Rossa, per attività di Protezione Civile. Inoltre, da alcuni anni nel settore sud del comparto ovest è ospitato anche l'elisoccorso del 118.
Da decenni, i comuni, l'associazione e i rappresentanti del Consorzio sono impegnati nel migliorare la convivenza delle due realtà, aeroporto e parco
Nel 2002 il Parco si è dotato di un Piano Territoriale di Coordinamento che per parte delle aree interessate dall'Aeroporto, prevede l'azzonamento a Parco Naturale attrezzato di livello metropolitano e, parzialmente, a Parco attrezzato urbano. Nel 2007 è stato siglato un Protocollo d'intesa, sotto l'egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il quale il Ministero dei Trasporti, l'Agenzia del demanio, l'ENAC, la Provincia di Milano, il Comune di Bresso, il Comune di Cinisello Balsamo, il Consorzio Parco Nord Milano, il Comune di Milano, si sono impegnati nella ricerca di scenari di rilocalizzazione e trasformazione dell'impianto aeroportuale, in considerazione di un minor utilizzo dello stesso e per l'assegnazione di alcune aree comprese nel compendio aeroportuale al Parco Nord.
Ma oggi il progetto, già noto ai lettori di zona 9, sostento dalla Regione, di fare nel campo volo di Bresso un eliporto che possa servire il Nord Italia e persino capitali europee, con elistazioni in tutta Milano, mette in discussione nuovamente il faticoso equilibrio raggiunto, e persino la stessa fruibilità ed estensione del Parco, a cui si somma il rischio di un inquinamento acustico e atmosferico intollerabile.
Per questo ad opera di semplici cittadini, associazioni, circoli dei partiti, e sindaci dei comuni del Nord Milano, è nato il Comitato “No Eliporto” “a difesa di un prezioso bene ambientale” ribadisce Calaminici, che oggi ne è anche portavoce, “di un parco voluto dai cittadini a favore dei cittadini”.
Domenica 18 si è svolta la festa di primavera presso il Parco con intensa raccolta di firme, ma gli organizzatori promettono altre iniziative nei prossimi mesi. La storia tormentata del Parco continua, e a sua difesa ci sono ancora una volta i cittadini, ma con i piedi ben piantati a terra.
domenica 9 maggio 2010
ISCRIVITI AL PD
sabato 8 maggio 2010
ACQUA PUBBLICA...NATURALMENTE!
L'acqua è un bene di tutti e un diritto umano universale!
Fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua
3 Sì per l'acqua bene comune!
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis della legge n. 133/2008...»
Sì! Per fermare la privatizzazione dell'acqua.
Eliminare questa norma significa contrastare l'accelerazione sulle privatizzazioni e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Secondo quesito:
Sì! Per favorire il percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Eliminare questa norma significa non consentire la gara o l'affidamento diretto a società di capitali, favorendo il processo di una gestione del servizio attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali.
Terzo quesito:
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 limitatamente alla seguente parte "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito" ...»
Sì! Per eliminare i profitti dal bene comune acqua.
Eliminare questo articolo sulla norma tariffaria significa escludere la possibilità di profitti sul bene comune acqua.
Puoi venire a firmare anche il martedì sera presso il circolo.
mercoledì 5 maggio 2010
TUTTI AL MERCATO
Il nostro circolo sarà nei mercati di Lagosta e di Via Asmara per
- 8 Maggio
- 15 Maggio
- 22 Maggio
- 29 Maggio
PERCHE'?/1
Stiamo raccogliendo le firme per 2 iniziative che riteniamo essere veramente importanti:
- Raccolta firme CONTRO L'ELIPORTO NEL PARCO NORD
- Raccolta firme a favore della campagna referendaria contro la privatizzazione della gestione dell'acqua
PERCHE'/2
Per firmare la petizione che richiede (e pretende) la costruzione del "Community center" (centro servizi contenente asilo nido, bliblioteca, centro anziani, centro di aggregazione giovanile), come stabilito dal Consiglio di Zona e dal comune di Milano, insieme alle aziende costruttrici.
Questo centro servizi ci è dovuto, perchè è L'ONERE DI URBANIZZAZIONE che le aziende devono pagare alla collettività per i cantieri (e le successive costruzioni) che stanno sconvolgendo la fisionomia del nostro quarteire.
Purtroppo il comune di Milano dopo aver firmato si è tirato indietro, quindi allo stato attuale delle cose il Community center non si farà.
Noi chiediamo invece che venga costruito come da accordi, per dare servizi alla nostra comunità.
PERCHE'/3
Per ascoltare le voci del quartiere, le persone, per capire i bisogni, le attese, le richieste di tutti gli abitanti della zona. Per discutere e per conoscersi meglio.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
mercoledì 28 aprile 2010
REFRENDUM ACQUA PUBBLICA
martedì 20 aprile 2010
25 APRILE - FESTA DI LIBERAZIONE
Per ricordare la liberazione d'Italia dall'occupazione nazifascista, il nostro circolo aderisce a due iniziative:
- Il 24 APRILE dalle 20.30 in via Hermada per ricordare la liberazione del quartiere Niguarda
- il 25 APRILE (link per il programma della manifestazione) due appuntamenti: dalle 14.30 in P.ta Venezia per la manifestazione nazionale dalle 20.30 in via Pergolesi 8 una festa, organizzata in collaborazione con ARCIDEM con video, djset, bar e tanta resistenza!
venerdì 16 aprile 2010
NO ELIPORTO PARCO NORD E DINTORNI
Per questo invitiamo tutti alla:
FESTA DI PRIMAVERA NEL PARCO NORD DOMENICA 18 APRILE
(il programma lo trovate nella pagina web del comitato, cui potete accedere cliccando sul link qua sopra).
Anticipiamo inoltre che presto il nostro circolo si muoverà, parallelamente al comitato no eliporto parco nord, per combattere la presenza dell'ELISTAZIONE presente nel nostro quartiere, collocata all'altezza dei nostri balconi, e per richiedere (ancora una volta) una pulizia efficace delle strade vicine ai cantieri, in modo tale che la polvere non arrivi nelle nostre case (e nei nostri polmoni!).
I BUONI PER IL LAVAGGIO DELLE AUTO, DISTRIBUITI DI RECENTE, SONO UN TENTATIVO SUBDOLO E IRRIVERENTE DI OVVIARE A PROBLEMI RISOLVIBILI CON UNA BUONA AMMINISTRAZIONE DEI LAVORI.
mercoledì 14 aprile 2010
ELEZIONI E DINTORNI
"Elezioni e dintorni" e non soltanto "Elezioni" perchè credo che sia riduttivo commentare solo i risultati delle votazioni dello scorso week-end, in quanto quei risultati sono la (logica? in larga parte si, logica) conseguenza di scelte prese negli ultimi anni, di un clima che si respira nel paese, della cultura o non-cultura che ormai pare dominare la nostra società, la nostra città e, purtroppo, anche il nostro partito a vari livelli. Tralascio le considerazioni generali sui risultati delle altre regioni, se non segnalando che le uniche vittorie fuori dalle storiche roccaforti sono state quelle in Puglia (dove abbiamo provato a perdere in tutti i modi), la Basilicata (che in realtà ultimamente è anch'essa una roccaforte) e in parte la Liguria, che è sì storicamente rossa ma che essendo al confine con la "Padania" non era scontata. Il Piemonte, che mi brucia un casino, è difficile da commentare e mi è ancora difficile capire perchè abbiamo perso, ma va comunque detto che li siamo competitivi, nel senso che siamo un'opzione di governo, mentre qua in Lombardia no, ed è su questo dato che vorrei concentrami.
Lombardia.
Che si perdesse la corsa a Governatore lo sapevamo tutti. La domanda è perchè abbiamo perso senza giocare la partita. Avevamo la possibilità di presentare un modello veramente alternativo di governo di questa regione e non l'abbiamo fatto, a parte qualche singola proposta, alle volte buttate sul tavolo quasi per caso. Adesso qualcuno dirà che, visto che tanto non si poteva vincere, non valeva la pena spendere troppe energie in Lombardia, meglio "l'usato sicuro" sia per quanto riguarda i candidati che le idee. Ma se quando possiamo vincere non diciamo nulla di nuovo perchè altrimenti "si spaventano gli elettori” e quando siamo sicuri di perdere non vale la pena fare delle nuove proposte, noi quando cambieremo?
La campagna elettorale lombarda del Pd è stata fiacca, "insipida", scarsamente caratterizzata sui singoli temi e soprattutto, non è stata composta ne da slogan ne da proposte effettivamente riconoscibili come caratterizzanti del nostro partito. Diciamoci la verità, in alcuni casi ci siamo presentati, non so se volutamente o meno, come la "bella copia" (o "brutta copia", dipende dai punti di vista) del Pdl o addirittura della Lega; abbiamo detto che noi avremmo fatto meglio alcune cose, quasi mai abbiamo detto che noi avremmo fatto altre cose. Io non sono per la contrapposizione sempre e comunque, credo che ci siano temi o singole proposte dove può capitare che ci siano idee comuni con gli schieramenti opposti, ma l'idea di fondo deve essere diversa, altrimenti noi non abbiamo senso di esistere.
Il PD.
Il risultato delle elezioni e la campagna in Lombardia rispecchiano quello che è il partito è in questo momento: un'ammucchiata di idee messe in fila, alcune persino contraddittorie. Se poi aggiungiamo che non si può dire nulla di chiaro perchè si ha paura di far arrabbiare una volta gli ex ds, una volta i cattolici, una volta i sindacati, l'altra le coop, domani i vescovi, dopodomani qualche imprenditore... si capisce perchè non abbiamo “appeal”. Abbiamo fatto una campagna volta, salvo eccezioni, a raccogliere preferenze al nostro interno, abbiamo parlato quasi esclusivamente a quei "mondi" che riteniamo a noi affini. Attenzione: l'errore non è stato quello di parlare a quei mondi, ci mancherebbe, l'errore è stato quello di parlare quasi esclusivamente con le "elite" o se preferite le classi dirigenti di quelle realtà per fare in modo che in qualche modo esse indirizzassero il consenso verso di noi. E' sempre stato così, mi direte, ma ora ci sono due differenze fondamentali: avere quel consenso non è più sufficiente e quel consenso non è più scontato, perchè non esiste più l'automatismo perciò “se lo dice il sindacato/la parrocchia/altro allora noi votiamo così” (e di se non è una cosa negativa). Aggiungiamo poi che è in forte aumento il voto d'opinione (accompagnato anche da una sorta di "astensione d'opinione" ) rispetto al voto d’appartenenza e per noi, se non cambiamo il nostro modo fare politica, sarà sempre notte fonda. I 6 eletti del PD nel collegio di Milano rispecchiano quanto dico; sicuramente tutte persone in gamba, ma sono persone perciò sarà più facile “parlare” a noi iscritti e militanti e ai “mondi” di cui parlavo sopra piuttosto che a chi si è astenuto oppure ha scelto un voto di protesta. Concludo la parte sugli eletti milanesi dicendo che mi aspetto una opposizione forte e netta, sia dentro il Pirellone che fuori, perchè protesta e proposta devono andare insieme e se non siamo capaci di farle andare insieme abbiamo poco futuro.
Cosa Fare.
Basta con il traccheggiare tra una posizione e il suo opposto, finiamo di cercare di far contenti tutti con il risultato che non c'è più quasi nessun entusiasta dell'idea del PD. Fare delle scelte chiare a costo di perdere qualche dirigente (io ne perderei parecchi volentieri) per non perdere altri elettori. Non è una questione di correnti, ne di segretari, l'ultima cosa che chiedo e di tornare nuovamente a parlare di congressi e correnti, voglio parlare d’idee e di progetti. Dobbiamo smettere di pensare che siamo “i migliori” che siamo i “più” radicati” ecc. ecc. Non è vero, non è scontato che sia così. C'è chi ha calcolato i voti tenendo conto anche dell'astensione: ebbene in Lombardia il PD, di fatto, è stato votato dal 12% degli elettori, un po' pochi per essere considerati “di massa”. Sono quelli i voti che devono andare a prendere, voti non scontati, persone che non trovano una proposta di società alternativa a quella dominante, persona che nel migliore dei casi votano nostri alleati (Sel), nel peggiore votano grillo o non vanno a votare. Persone che spesso sono interessate, non a caso, a temi che noi non affrontiamo o che affrontiamo senza mai andare fino in fondo. Dobbiamo tornare nelle periferie delle città e nei paesini, a parlare con la gente. Noi militanti, ma soprattutto i nostri eletti. La prima cosa che dovrebbero fare i 6 eletti del collegio di Milano è di girare le periferie, Via Padova, ma non solo, dove la non-politica dei Polo e Lega manifesta gli effetti più devastanti. Ultima cosa, dobbiamo “svecchiarci” e non intendo (solo) dal punto di visto anagrafico; dobbiamo trovare modi, parole, stili nuovi (o di rielaborare quegli antichi, che è cosa diversa da riproporli tout court). Dobbiamo avere la capacità di parlare a tutti, cambiando magari i modi con cui farlo, mantenendo intatto il messaggio.
Cosa fare a Milano.
Partiamo dalle periferie e da chi sta male veramente. Partiamo dai problemi delle persone, piccoli e grandi, e ragioniamo di come risolverli per costruire la città che noi vogliamo. Partiamo “terra-terra” però per poi volare alto. Mettiamo al centro della nostra agenda chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese, chi vuole una città meno inquinata e più mezzi pubblici, chi vuole una città più sicura ma che sa che per ottenerla non servono i militari ma un'altra idea di condivisione degli spazi comuni, un'idea di cultura e di solidarietà. Spieghiamo che la criminalità non si combatte con le ronde ma abbattendo il retroterra di cui si nutre e soprattutto cerchiamo anche i ladri con i colletti bianchi. Ascoltiamo chi non è ascoltato da nessuno, ascoltiamo anche chi non ci considera, partendo dal presupposto che qualche ragione, magari, ce l'hanno anche loro. Parliamo con le associazioni senza pensare che sono “altro” rispetto alla politica (sono “altro” rispetto ai partiti, non rispetto alla politica) e senza l'obbiettivi di occuparle o di usarle come veicolo di voti. Partiamo per tempo con l'obiettivo di proporre delle idee e delle persone in grado di riassumere quanto scrivevo poche righe fa (e molto altro ancora).
Cosa fare. Il Circolo.
Credo che, dopo primarie e congressi, campagne elettorali e votazioni, dobbiamo capire bene il ruolo e l'azione del nostro circolo. Non può essere soltanto luogo d'incontro settimanale o quindicinale. Dobbiamo riprendere quel discorso sui temi da approfondire e trovare anche dei modi nuovi per comunicare le nostre posizioni e i nostri messaggi. E’ fondamentale che il nostro circolo lavori insieme alle altre strutture del PD per non disperdere competenze e forze e al contempo che le strutture di base del PD diventino uno dei poli di attrazione nei confronti delle persone che attualmente non ci votano. Forse, per iniziare, si potrebbe provare a rinunciare ad alcune “liturgie” che sono retaggio di anni passati.
Simone Luchessa 31/03/2010
Membro del direttivo
lunedì 12 aprile 2010
ANALISI DEL VOTO E...OLTRE
Di motivi per barcollare ne avrebbe più d’uno. Il nostro segretario, il buon Pigi, (che si può criticare, ciò non vuol dire che lo si voglia gambizzare politicamente, anzi di solito chi lo vuol fare non è così cristallino nelle critiche), continua a sostenere che tutto sommato non è andata così male, che non abbiamo perso così tanti voti, che abbiamo vinto sette regioni, posizione sostenuta nella lettera ai portavoce dei circoli giusto oggi.
Non c’è peggior ceco di chi (sicuramente, spero, in buona fede) non vuol vedere.
Queste elezioni sono state una mezza disfatta per svariati motivi (in ordine di importanza):
1.Abbiamo perso perché non riusciamo a proporre un’alternativa vera, fatta di posizioni chiare, comprensibili, accessibili ai nostri elettori storici e all’elettorato cosiddetto mobile (che cresce sempre più). Da che mondo e mondo a sinistra sono le idee e i programmi che rendono grandi le persone (vedi Obama e riforma sanitaria). Non si possono inseguire il PDL e la Lega e Di Pietro e l’Udc su ogni cosa perché al nostro interno ci sono venti posizioni diverse su ciascun tema. Serve una linea politica unitaria e chiara. Oggi non esiste.
2.Abbiamo candidato personaggi politicamente impresentabili, Penati, Bonino, De Luca, Loiero. C’era la possibilità in alcune regioni di proporre volti nuovi, giovani, che sarebbero stati sicuramente in grado di fare campagne elettorali più significative e avrebbero rappresentato una reale volontà di rinnovamento e cambiamento del partito. Paghiamo o scotto che, anche al nostro interno, nonostante gli sforzi compiuti (come mandare le liste elettorali alla commissione antimafia), persone che hanno poco senso etico e istituzionale (Del Bono, Marrazzo, Bassolino per dirne alcuni) ci fanno perdere credibilità politica, fomentando fenomeni dipietristi o grillisti.
3.Abbiamo perso perché il partito non è in grado di rinnovarsi. Serve coraggio per il rinnovamento, e noi non ne abbiamo dimostrato. "L’usato sicuro" non funziona: Errani al terzo mandato, Penati dopo aver perso in provincia, sono esempi lampanti. Questa classe dirigente non è più al passo con i tempi, non riesce a guardare avanti, oltre il suo naso, perché non ha coraggio; se il nostro partito vuole guardare al futuro non può prescindere da chi quel futuro lo dovrà vivere, cioè i giovani, ma se non ci sono giovani (in senso anagrafico, ma soprattutto politico, cose che comunque coincidono spesso) nel partito, come è possibile proporre politiche credibili? Al Nord il Pd e la Lega fra gli under 34 sono divisi da un solo punto percentuale (24% Pd, 23% Lega, dati tratti da http://www.termometropolitico.it/): questo dovrebbe far riflettere.
4.Le nostre capacità comunicative sono scarse. Le campagna pubblicitarie, fatte alcune eccezioni, sono qualitativamente vicine a quelle che si facevano prima della rivoluzione creativa di Bill Bernbach nel 1950. Non é possibile presentare programmi più lunghi della Bibbia o del Capitale (par condicio interna per ex Ds ed ex margherita!): la gente, e probabilmente qualche dirigente, non li legge! Bisogna puntare su alcuni cavalli di battaglia chiari, semplici, presentandoli con forza. In questo modo i circoli possono veramente diventare trincee dalle quali “assaltare le diligenze” dell’elettorato. Altrimenti le vecchie sezioni saranno barche mezze rotte in mezzo al mare in tempesta, segnate da un destino inevitabile: l’affondamento.
Barcolla allora il partito, ma non molla. Non cade. Non crolla.
Non cade perché Vendola (che non amo alla follia, ma che è coraggioso, qualità che all’interno del partito manca, infatti lo volevano far fuori) vince: vince perché governa bene, vince perché fa una campagna elettorale d’avanguardia (consiglio di darle un occhio, confrontandola poi con quella di Penati, anche se sconsiglio di fare ciò a chi ha problemi cardiaci), ideata e portata avanti da uno staff di trentenni (la Bindi e D’alema non sarebbero stati in grado di crearla, repetita iuvant).
Non cade perché il partito è vivo, alla faccia di correnti (Veltroni crea area democratica, probabilmente si è scordato che esiste un partito democratico) e fondazioni. La gente è stufa, è vero, e la corda non va tirata troppo (per alcuni si è già spezzata); iniziative come andiamo oltre (ideata da Giuseppe Civati, di cui consiglio di visitare il blog www.civati.splinder.com ) servono per far respirare il partito che ultimamente vive un po’ in apnea.
Non cade perché il Pd ha espresso il 10% delle sue potenzialità, e non ci si può arrendere perché i dirigenti non sono all’altezza di tutto questo, anzi bisogna metterci ancora più impegno e passione.
Non può permettersi di cadere perché abbiamo davanti a noi sfide fondamentali, come l’appuntamento delle comunali a Milano nel 2011 (per le quali deve essere obbligatorio per la morale collettiva fare le primarie). Bisogna parlare alla gente di PGT (piano di governo del territorio), infiltrazioni mafiose nei cantieri Expo (la Moratti sostiene che a Milano non c’è la mafia, perciò non occorre coinvolgere la direzione nazionale antimafia), viabilità, verde pubblico, della necessità di avere i consigli di zona con più poteri (mettendo in difficoltà la Lega, poco federalista nei fatti), di case popolari, di immigrazione ed integrazione, insomma: della NOSTRA IDEA DI CITTA’ (nei fatti, vade retro alternativa lombarda e simili, Penati sembrava il candidato della Lega nei cartelloni pubblicitari).
Solo così torneremo ad avere un partito che non sta più all’angolo del ring, che gonfia le sue ruote e comincia a scalare, in piedi sui pedali della nostra bici, la montagna irta che ci attende in questi tre anni, che si preannunciano, nella migliore delle ipotesi, difficili.
Stefano Indovino
membro del direttivo
venerdì 26 marzo 2010
APPELO AL VOTO DEL SEGRETARIO PIER LUIGI BERSANI
domenica e lunedì si voterà per le elezioni amministrative.
Io ti chiedo di votare, naturalmente, e di far votare Partito Democratico.
Innanzitutto perché penso che la gente sia orgogliosa dell’autonomia della propria regione e non accetterebbe un presidente che va a giurare nelle mani dell’imperatore così come hanno fatto tutti i candidati del centrodestra con Berlusconi.
Penso poi che sia l’ora di mandare una letterina a questo governo, una letterina un pò brusca, per dirgli che le cose così non vanno, che non possiamo stare per anni e per sempre sui problemi suoi, senza poter affrontare i problemi nostri, i problemi dei cittadini.
Infine penso che sia ora di far votare Partito Democratico, perché mi pare che stiamo dimostrando di voler
partito della democrazia, del lavoro e dei grandi temi sociali.
Siamo il partito che mette il lavoro al primo posto, il partito che crede a una scuola pubblica aperta a tutti e crede a una sanità pubblica aperta a tutti, che vuole rivolgersi al Paese con poche e chiare parole: lavoro, serietà, onestà, regole.
Per fare attorno a queste parole un’altra Italia.
Pier Luigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico
lunedì 22 marzo 2010
SE VOI FOSTE PERSONE NORMALI
Se foste un musulmano, o un fricano, o comunque un uomo dalla pelle scura, il pacchetto sicurezza non lo prendereste solo come l'ennesima sortita di un governo populista e conservatore, eccessiva ma tutto sommato veniale.
Se foste un lavoratore che guadagna il pane per sé e per i suoi figli su un'impalcatura, l'annacquamento delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non lo dimentichereste il giorno dopo per occuparvi di altro. Se foste migrante, il rinvio verso la condanna a morte, la fame o la schiavitù, non provocherebbe solo il sussulto di un'indignazione passeggera.
Se foste ebreo sul serio, un politico xenofobo, razzista e malvagio fino alla ferocia non vi sembrerebbe qualcuno da lusingare solo perché si dichiara amico di Israele.
Se foste un uomo di sinistra, di qualsiasi sinistra, non vi balocchereste con questioni di lana caprina od orgogli identitari di natura narcisistica e vi dedichereste anima e corpo a combattere le ingiustizie.
Se foste veri cristiani, rifiutereste di vedere rappresentati i valori della famiglia da notori puttanieri pluridivorziati ingozzati e corrotti dalla peggior ipocrisia.
Se foste italiani decenti, rifiutereste di vedere il vostro bel paese avvitarsi intorno al priapismo mentale impotente di un omino ridicolo gasato da un ego ipertrofico.
Se foste padri, madri, nonne e nonni che hanno cura per la vita dei loro figli e nipoti, non vendereste il loro futuro in cambio dei trenta denari di promesse virtuali.
Se foste esseri umani degni di questo nome, avreste vergogna di tutto questo schifo.
Moni Ovadia
giovedì 18 marzo 2010
SABATO AI MERCATI DI LAGOSTA E ASMARA
mercoledì 17 marzo 2010
IL CAPO DEL GOVERNO di Elsa Morante
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."
Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, scritto il I maggio 1945, si riferisce a Mussolini.
In "Paragone Letteratura" n. 456, in Pagine autobiografiche postume, febbraio 1988 (riproposto recentemente dalla rivista Atti Impuri)